Inerti Srl

Argilla

Un terreno argilloso o pesante o compatto, in agronomia, è un suolo la cui tessitura è composta da oltre il 18% in argilla sul totale della terra fine. Da un punto di vista chimico e mineralogico, la frazione granulometrica prevalente, l’argilla, è rappresentata da minerali argillosi, silice, idrossidi di ferro e alluminio e dall’humus.
La compattezza si deve al ruolo preponderante delle forze di coesione sullo stato di coerenza del terreno, che appare tenace e povero di macro pori, mentre la pesantezza deriva dallo sforzo fisico richiesto dalla lavorazione di questo terreno anche se in realtà la densità dei terreni argillosi, sia apparente sia reale, è inferiore a quella dei cosiddetti “terreni leggeri”. Queste 2 caratteristiche fanno comunque riferimento alle proprietà dei terreni argillosi allo stato coesivo con un modesto contenuto in acqua, condizione in cui sono prevalenti le forze di coesione interna.
Le proprietà chimiche dei terreni argillosi, spesso formati su suoli alluvionali di pianura, sono potenzialmente buone sia per la composizione chimico-mineralogica equilibrata sia per l’elevato potere assorbente. Le proprietà colloidali di questi terreni conferiscono infatti un’elevata capacità di scambio cationico, inferiore solo a quella dei terreni ricchi di sostanza organica, che associata all’elevata microporosità contribuisce a limitare i fenomeni di lisciviazione delle basi. I terreni argillosi sono fondamentalmente ben dotati in potassio, ma nei terreni con un alto tasso di saturazione in basi vi è una dotazione sostanzialmente equilibrata. Sotto questo punto di vista, perciò, i terreni argillosi hanno potenzialmente una buona fertilità chimica, che può raggiungere livelli elevati se ben dotati di sostanza organica.
La capacità di ritenzione idrica è una delle proprietà agronomiche più evidenti. Il terreno argilloso è in grado di invasare cospicui quantitativi d’acqua e trattenerla stabilmente per tempi relativamente lunghi, anche se, a parità di umidità, il potenziale idrico è più basso rispetto ai terreni poveri di colloidi. Questa proprietà assume un’importanza fondamentale nelle regioni e nelle stagioni dove la disponibilità idrica è un fattore limitante, in quanto consente l’adozione di pratiche di aridocoltura o, in irriguo, l’adozione di turni di adacquamento più lunghi e una gestione più elastica delle risorse idriche.
Il potere assorbente, derivato principalmente dall’alta capacità di scambio, è il secondo importante aspetto positivo. Un terreno argilloso, gestito con un piano di concimazione razionale, è in grado di fornire elevate prestazioni produttive e, nell’ambito di una rotazione colturale poliennale, si presta all’ottimizzazione dell’impiego dei fertilizzanti.

Mezzo in opera nella nostra cava di argilla